La Repubblica X Cristiana D’Anna Personal Shopper

È tempo di “second hand”:
boom del mercato dell’usato

Il 2020 è stato l’anno d’oro dell’acquisto di vestiti e oggetti di seconda mano. Il cliente tipo è una donna laureata tra i 20 e i 35 anni che vive al Nord.

 

Quello dell’usato non è più una nicchia bensì un mercato parallelo tout court. Complice il successo di marketplace internazionali come Vestiaire Collective e Depop ma anche di portali italiani come Vinted e Lampoo, il “second hand” ha subìto una forte accelerazione negli ultimi dieci anni culminata nel boom del 2020. ProntoPro.it, portale di riferimento che mette in contatto domanda e offerta di servizi professionali, ha interrogato un migliaio dei suoi utenti per scoprire chi siano i protagonisti di questo settore, intercettandone gusti, preferenze e motivazioni.

principali acquirenti sono donne, il 70% del totale. Di queste, la maggior parte ha una laurea, appartiene alla fascia d’età fra i 20 e i 35 anni e vive al nord. Il 58% degli intervistati dichiara di aver comprato almeno una volta nella vita capi usati o vintage. Il 26% ha effettuato il suo primo acquisto nel 2020 mentre il 60% ha risposto di aver approcciato il mercato dell’usato tra 2 e 5 anni fa. Il 14% è un acquirente abituale. Curioso scoprire che il 20% di chi non ha mai acquistato prodotti usati e/o vintage è propenso a farlo nei prossimi mesi. La categoria più gettonata è quella dell’abbigliamento ricercata dal 44% degli utenti, seguita da mobili e complementi d’arredo (35%) e da accessori quali, per esempio, borse, scarpe e gioielli (21%).

Tra le ragioni che spingono ad acquistare capi d’abbigliamento di seconda mano, il 43% indica la ricerca uno stile unico e personalizzato; il 29% la ritiene una scelta rispettosa dell’ambiente; il 28% lo considera un modo per risparmiare. Se analizziamo poi le motivazioni che hanno spinto i consumatori ad approcciarsi nel 2020 all’usato/vintage in generale, prevale nei 55% dei casi la convinzione che questa forma di economia circolare promuova la tutela dell’ambiente. Il 40% l’ha fatto perché era alla ricerca dell’esclusività mentre solo il 5% ci ha visto una modalità di risparmio economico. Per un intervistato su due a penalizzare il second hand sarebbe la scarsa propensione ad acquistare qualcosa usato in passato da altri. C’è anche un 10% che rifiuta l’usato per questioni igieniche.

Per evitare acquisti incauti ci sono, comunque, i consigli di “prima mano” della personal shopper Cristiana d’Anna:

1) privilegiate l’acquisto di accessori come borse, foulard e calzature;
2) preferite capi senza tempo quali sono il tubino nero e la camicia bianca, i jeans e il blazer;
3) verificate preventivamente taglia e fit perché nel corso degli anni la vestibilità dei capi è mutata;
4) valutate sempre la possibilità di effettuare ritocchi sartoriali;
5) definite sempre un budget prima di lanciarvi negli acquisti;
6) ricordate che il second hand è amico dell’ambiente perché allunga la vita di un prodotto.

 

 

Leggi l’articolo sulla Repubblica qui 👉🏼 https://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/conad/2021/02/08/news/second_hand_mercato_usato-286542771/

 

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